LUNATICA
Luna come fascinazione, come femminino, come sensibilità, come sogno. Il ricordo investe questi piccoli lavori formulati alla scrivania. Piume che richiamano l’uomo al suo sapere. Un monito, per chi è continuamente forviato dalle leggi del profitto e dall’aridità figlia dell’ipocrisia. Elementi pittorici che rendono riconoscibile la mano di Gambelli e il suo entrare nella volubilità del colore. Il non voler perdere alcunchè di ciò che è stata una liturgia. La foto dell’artista bambino col padre. Un altare alla generosità di chi ci ha indicato la strada e poi ci ha permesso di percorrerla. Quindi il sigillo che resta e chiude, plasmando la ceralacca. Un consegnare ai posteri il sentimento nella sua più fulgida purezza.
Gian Ruggero Manzoni